martedì 24 maggio 2011

(Off Topic) Mi stupisco che lei si stupisca (#Sucate)

È buffo leggere, oggi, ancora qualcuno che si stupisca di trucchetti che fanno parte della rete forse da quando è nata.
Dopo un po' di tempo che giravo su IRC (1995-1996) alcuni simpaticoni hanno iniziato a divertirsi con poco mettendo questo topic nel canale: "Per avere l'OP usate la combinazione di tasti Alt-F4". L'OP era la possibilità di gestire il canale, ossia poter kickare qualcuno fuori dal canale o addirittura bannarlo, come anche gestire il topic, gli inviti e via discorrendo. Era molto ambita tra i frequentatori dei canali IRC. 
Ora: la combinazione Alt-F4, su Windows (dove quasi nessuno è avvezzo alle scorciatoie da tastiera come su Mac) non serve ad altro se non a chiudere un programma, come Cmd-Q su Mac. Per cui ogni tanto qualcuno ci cascava e non era altro se non un modo per dire: "non rompete le palle che volete l'OP", tanto non ve lo diamo.
Ci sono cascato? Certo, una volta. E ho fatto fare una risata agli OP, che i "niubbi" erano sempre quelli più buffi.
Quando sono passato a Mac, e avevo già mollato IRC per noia, su it.comp.macintosh, newsgroup molto frequentato su Usenet, ogni tanto qualche imbecille beccava il thread giusto in cui si parlava di Unix (c'era da poco Mac Os X, basato appunto su Unix), o comunque di comandi da terminale per risolvere un certo problema. L'imbecille trovato il gonzo (o niubbo) sufficientemente inesperto replicava alla sua richiesta di aiuto dicendo: "risolvi tutto dando come input questo comando su terminale: rm -rf / e inserendo la tua password di root". Ovviamente frotte di frequentatori meno imbecilli correvano a dirgli "no, fermo, non farlo!" visto che quel comando avrebbe azzerato completamente il contenuto dell HD del malcapitato niubbo.
Questi sono solo due esempi, uno innocuo l'altro meno, di scherzi fatti appunto a gente inesperta, niubbi in gergo, sul web, da almeno 15 anni, e probabilmente anche da prima.
Possibile che nel 2011 ci si debba stupire e dedicare addirittura un post di ferma critica pieno di parole e concetti per un fenomeno che non è altro che puro cazzeggio finalizzato, al solito, a incasinare un po' qualcuno che evidentemente non conosce ancora sufficientemente il mezzo che frequenta?
Ai tempi si "killava" una parola chiave, e via #Sucate non sarebbe esistito più per l'utente, risparmiando parole e bit di ferma condanna.
Non sposta un voto, e vorrei ben vedere, ma che c'entra?

lunedì 23 maggio 2011

Sky e Current Tv: mercato, non censura.

Come molti sanno da giovedì è in corso una sorta di battaglia mediatica sul futuro di un pezzettino dell'industria radiotelevisiva italiana. I due schieramenti sono Current Tv e Sky Italia.
Da giovedì mi sono espresso, e anche parecchio, su come vedevo la questione, mentre le cose si svolgevano a colpi di comunicati stampa e azioni di PR digitali e non, ma d'altra parte ho preferito aspettare a scriverne qua. Nel frattempo l'hanno fatto in parecchi, due persone che stimo prima di tutti gli altri: Simone e Max.
Sono intervenuto in diversi thread su Friendfeed e, quasi da solo al principio e poi insieme ad una schiera che andava popolandosi, mentre nelle prime battute Current Tv colpiva Sky con accuse di censura facevo presente ai partecipanti alle varie discussioni che in nessun caso, nemmeno nello strano sistema radiotelevisivo nostrano, una vicenda come quella di Current si poteva ascrivere ad un'operazione di censura.
Nella giornata di venerdì sono intervenuto insieme a Livia Iacolare di Current Tv, a Nicola Mattina e a Stefano Epifani su 140nn (è possibile riascoltare la puntata qua) (poi un giorno devo scrivere qualcosa anche sull'ottimo lavoro di @Ezekiel @Strelnik e di questo progetto), e anche lì ho ripetuto quanto ho iniziato a dire fin dal primo giorno.
Solo che poi sabato sono uscite diverse altre cosette, e adesso forse vale la pena spendere qualche minuto per fissare i concetti, per come la vedo io.
Partiamo da un paio di principi: anche nel nostro sistema tv sbilanciato Sky è libera di fare quel che vuole sui canali che ospita sul proprio pacchetto, tanto più che li paga per produrre contenuti (e gli garantisce pianificazione pubblicitaria). Ci si deve stare e nessuna operazione di cancellazione, rimozione, riduzione del budget o altro può essere chiamata censura se non in modo pretestuoso e finalizzato esclusivamente a prendere in giro i propri telespettatori.
L'altro è più semplice e scontato: qualunque canale che chiude è un dispiacere: sia per l'attività imprenditoriale interrotta, che per le professionalità che si trovano senza un lavoro, infine per il contributo che questo canale (e nello specifico un canale come Current) può dare al panorama tv non particolarmente variegato.
Detto ciò ritengo che il mercato sia l'unico giudice in queste cose, e il mercato non è solamente la quantità di persone che seguono un certo canale. Quando Al Gore ad Annozero diceva che un abbonato su due di Sky (se ho ben capito) guadava Current almeno una volta a settimana io onestamente non ci ho creduto, e non ci credo nemmeno adesso. Un po' perché sappiamo tutti cosa porta la gente su Sky, e non vedo, da quando esiste Current, un significativo aumento della sensibilità della gente su certi temi (come invece sarebbe lecito aspettarsi con un seguito così importante) né campagne pubblicitarie Sky finalizzate ad attirare nuovi abbonati ricordato che troveranno Current Tv sul proprio pacchetto.
Mercato libero, però, significa anche che esistono degli accordi fra aziende e questi accordi, quando sono a scadenza, vengono rinegoziati, rivisti, in base a criteri che sono effettivamente indiscutibili. Perché non riesco a pensare a nulla di più odioso in questo ambito di un'autorità che impone - senza che questo sia ripagato o giustificato da un contratto di servizio - ad un'impresa quali fornitori (di contenuti) deve avere. Nemmeno se questi fossero i migliori e i più importanti fornitori dell'universo mondo.
Se lo sono, il mercato li vorrà. Li vorrà l'editore perché gli porterà quattrini, o li vorrà per dare lustro alla sua piattaforma.
Questo ci riporta dunque al nostro primo principio per discutere: Sky era ed è nella piena legittimità di chiudere il rapporto con Current Tv. Che sia per un'audience troppo bassa, o per un'antipatia verso Al Gore, o ancora per una battaglia politica - come detto da Current - verso Current e Keith Olbermann.
Ci siamo?
Dopodiché: è fastidioso e  limitante che Sky sia l'unico player sul mercato digitale satellitare? Si, lo è, i regimi di monopolio non sono mai belli.
Però non siamo più nel 1995, il DTT, per quanto insulso e fastidioso per mille aspetti, ha aperto nuovi spazi nel mercato radiotv, oltre al satellitare. E il lavoro che stanno facendo La7 e Mentana dimostrano che c'è modo di spostare anche porzioni interessanti di audience dalle 6 big verso reti più piccole, come ha ricordato Nicola Mattina in uno dei suoi interventi su 140nn. Il punto è che il modello di business di Current Tv fino a ieri era: mi faccio pagare per andare in onda (da Sky e su Sky), ad oggi, se decidesse di aprire su digitale terrestre, dovrebbe invece andare in onda e cercare di farsi pagare gli spazi pubblicitari dagli inserzionisti, il che significa innanzitutto trovarli (ed è chiaro che non sia del tutto semplice se fai la politica di informazione indipendente di Current Tv) e poi cercare di andare a recupero dei costi che comunque non sono affatto pochi. Si inverte, insomma, tutto il discorso. Prima partivi con un budget sicuro, ora devi trovarlo, quel budget.
E qua ripeto quanto ho detto a Livia in trasmissione: non vedo chi potrebbe fare una scelta del genere se non il management di Current Tv e Al Gore stesso. Difficilmente si potrebbe trovare qualcun altro con le spalle sufficientemente larghe e disponibilità di risorse per trovare finanziatori.
Spero che Current Tv decida di fare questo passo e trovi le risorse per andare avanti in un modo davvero indipendente, con la libertà di dire quello che vuole e senza dipendere dalle decisioni di Sky, sia che queste vengano da Sky Italia o - come dice Current - che vengano dalla casa madre News Corp.

Sabato sono poi usciti fuori alcuni altri dati sulla querelle sia da parte di Sky che da parte di Current Tv. Salto subito al dunque: Cari amici di Current Tv, è vero che se Sky vi ha offerto 1 milione e rotti per mandare avanti il canale per un anno vi ha sostanzialmente tagliato le gambe (o vi ha detto: il resto trovatevelo da soli), perché con 1 milione di Euro non ci fai davvero praticamente nulla. È vero, ma cosa ci vogliamo fare? Questo vi autorizza a parlare di censura? Sappiamo entrambi che non si tratta di censura, e soprattutto piano piano lo sapranno anche i vostri telespettatori più affezionati. Insomma avete messo sul tavolo la vostra credibilità, che è quanto di più importante per una rete di news. È un tema che muove subito gli animi, qua in Italia, da Santoro, ma non credo sia stato il modo migliore per far arrivare la cosa al proprio audience. Leggo parecchi guru del Social Media, della conversazione online e roba simile ed è buffo non aver trovato forti critiche sulla linea che avete scelto.
È un tema importante, è un tema su cui non si scherza, questo della censura, in un sistema come il nostro. Se avete, come probabilmente avete, una forte coscienza del vostro ruolo nel mercato radiotv italiano impegnatevi ad aprirlo sempre di più, farete un favore a voi, al vostro audience, e a tutta l'industria radio televisiva, perché trasmettere non è un diritto inalienabile, né per voi né per altri, in condizioni di libero mercato.
Più mercato farà bene a voi, e a farà bene al resto del settore.